Le call

 Roma, 02/11/2021

Le call,

una delle parole più usate in questi ultimi due anni e che se non erro è entrata a far parte del nuovo vocabolario Treccani. Non a caso mi è venuto in mente di pubblicare questo post proprio in questo giorno... Forse il mio inconscio è rimasto scioccato. La call... che parolone! Solo a nominarla o a sentirla nominare alcuni di voi si metterebbero o si stanno mettendo già le mani fra i capelli. Ormai sono diventate per alcuni il pane quotidiano oppure "L'essenza" dello smart working. Si perché quando non si può stare in ufficio l'unico modo per fare una riunione è quello di farla in modalità "virtuale". Sono state create e migliorate proprio per questo diverse piattaforme dove poter effettuare chiamate video o vocali con alto numero di partecipanti.

Prima non era possibile, alcune applicazioni o portali permettevano il collegamento di massimo dieci utenti e solamente di un tempo preciso. Partecipavi a lezioni in dad o sessioni di danza o ancor meglio riunioni lavorative dove, allo scadere del tempo cessavano in automatico lasciando tutti senza una risposta. Quindi poi se ne riattivava una nuova a seguito di centinaia di sms e si ripartiva da dove rimasti (sempre se nel ci si ricordava di cosa si stesse discutendo o addirittura ci si dimenticava di riaccedere lasciando così molti senza una risposta o un piano). Ora, si possono effettuare delle videoconferenze anche di cinquanta persone. La tecnologia in questi due anni è stata costretta nel minor tempo possibile ad esaudire le richieste degli utenti. Addirittura una delle applicazioni più conosciute di messaggistica ha dato la possibilità di effettuare video tra più contatti. Non è necessario avere il software o l'app; basta anche solo il link di invito inviato da chi indice la riunione ed il gioco è fatto. Appena scoppiata la pandemia il mondo intero ha dovuto adattarsi. Ad esempio ho vissuto in prima persona anche la sezione sportiva in quanto mia figlia per il primo mese di lockdown ha effettuato le lezioni di danza esclusivamente in video essendo chiuse le palestre. 

Le aziende, di ogni genere comprese le scuole si sono adattate  o perlomeno hanno cercato di adattarsi alla nuova modalità video. Già avevo parlato della famosa DAD (didattica a distanza) che è stata adottata dalle scuole durante il periodo tragico del covid. Questa è stata una tragedia, una parte della storia che secondo me dovrà essere aggiunta nei libri. Già immagino il titolo: "La Dad, lezioni, sessioni e metodi di apprendimento tra gli alunni nel 2020".

Le aziende che potevano o sono state obbligate invece in un modo o nell'altro far lavorare i propri dipendenti da casa si sono organizzati con le piattaforme a disposizione per effettuare le famosissime call.

Agli inizi anche qui un disatro; Si perché per quanto tecnologici gli italiani pensavano di essere, in molti hanno avuto seri problemi. Basta pensare ad esempio ai dipendenti comunali di una certa età o prossimi alla pensione. Come se di punto in bianco ad un sessantatreenne non amante della tecnologia gli recapiti a casa un personal computer comunicandogli che dal giorno seguente dovrà essere il suo strumento quotidiano per tutto. E' ovvio che il dipendente o si butta dalla finestra o cerca di scrivere direttamente con una penna sul monitor quello che normalmente scriveva su un registro. Per non parlare poi di quei "poveracci" che chiamavano una riunione per un qualunque motivo. Ad esempio, io parlo della mia esperienza ma credo, che sia stata più o meno così per tutti. Solitamente chi decide di effettuare una riunione la programma (sempre se non indetta all'improvviso per un ipotetico disatro)  mandando una mail o un calendar ai vari partecipanti. 

Partiamo dall'inizio: Si decide per un determinato motivo di effettuare una riunione o ancor meglio di fare quella settimanale di gruppo che si è sempre fatto per anni con i propri dipendenti per discutere l'andamento delle attività. Bene! mando una mail contenente l'invito e il relativo calendar (Partendo dalla preistoria il calendar serve per ricordare l'appuntamento che hai in parole semplici". Partiamo dal presupposto che ho a che fare con l'informatica pertanto si "dovrebbe" sapere bene come funziona il calendar. Arriva la mail di invito, si accetta facendo partire la conferma di partecipazione e, al momento della riunione hai la notifica di inizio. Si clicca poi sulla sezione idonea che ti porta direttamente al link di partecipazione ed il gioco è fatto (sembra vero!). Questo perché alcune piattaforme davano la possibilità solamente sotto pagamento di un abbonamento ad effettuare riunioni più lunghe e con più partecipanti. Quindi, per farla breve chi non aveva l'abbonamento poteva comunque partecipare tramite un link.

Qui scatta il bello: Ho sentito dire: "Non ho ricevuto il link" (ma noooo il link sicuramente lo hai ricevuto è una semplice mail con oggetto il nome della riunione che chissà dove ti sarà andata a finire), "Il mio link appena confermata la partecipazione è sparito e non so più dove trovarlo per accedere" (il link, in quanto da te accettato è disponibile in basso a sinistra del tuo monitor al tab del calendario, e dovrai quindi cliccarci sopra), "Ho cliccato sul link ma non si vede nulla!" - (certo perché se ci clicchi mezz'ora prima della riunione non trovi nessuno o al massimo Biancaneve che ti dice di attendere che ti facciano entrare). Per non parlare poi di chi non riesce ad attivare il proprio microfono facendo perdere una decina di minuti a tutti. Questa sembra una comica; inizi a sentire: "X non ti sentiamo attiva il microfono!" e, sulla destra della schermata video c'è la chat dove ovviamente l'interessato scrive: "Ma come cazzo si attiva il microfono?" ed ovviamente, qualcun altro dei partecipanti ridendo risponde: "Ao in basso a destra c'è l'icona! clicca li". E si continua a scambi di chat e vocali sulla chat di whatsapp per poi concludere con: "Allora facciamo così; tu ascolti poi semmai scrivi e rispondi qui o su whatsapp"

Questa è solo una delle tante. Ma parliamo poi di quelle call infinite, che durano ore dove puntualmente si allungano fino all'ora di pranzo e quindi ad una certa inizi a vedere gente che disattiva la webcam del proprio portatile per mangiare e, gente che invece, convinto di avercela disattivata procede con piatti ed un buon bicchiere di vino. C'è chi cucina e chi fa panettoni,  chi fa yoga e chi una bella doccia... Insomma l'era delle call è stata unica per tutti. Ci sono state poi quelle indette per gli auguri Natalizi, Pasquali o quelle per il piano ferie o di compleanno. Personalmente ho vissuto una call di giorni... Si esatto avete capito bene! Una call indetta e lasciata sempre aperta causa problema serio  dove, a qualunque ora del giorno e della notte se accedevi c'era qualcuno che parlava. Appena si doveva discutere di qualcosa inerente all'accaduto sentivi qualcuno dall'oltre tomba che chiamava qualcun altro. Che poi non sempre c'era dall'altro lato quel qualcun altro pertanto poi si doveva procedere alla chiamata vocale privata o al richiamo continuo. Chi entrava in call per comunicare l'avvio di una attività, chi la fine. Chi domandava cosa fosse accaduto durante un'assenza e chi chiedeva conferma di ricezione mail o di fine attività. Il caos più totale. C'era poi chi, essendo solo davanti al pc (solitamente tarda serata) cercava qualcuno collegato per scambiare due chiacchiere. Quindi se per caso accedevi sentivi cosa avessero mangiato, che il proprio figlio/figlia aveva avuto un problema a scuola o addirittura che la propria moglie gli aveva chiesto il divorzio. C'era chi comunicava che sarebbe andato a far spesa e chi alla posta. Ho visto persone in acqua al mare che con il telefono in mano, le cuffie e la camera disattivata ascoltavano le linee guida del proprio responsabile o i suoi sbraiti. Tutte persone che, non essendo fisicamente in ufficio "sfruttavano" le proprie ore lavorative per un bel bagno fresco in spiaggia o addirittura vacanze senza prendere ferie. Persone che a distanza di quasi due anni ancora non hanno preso un giorno di ferie. Lo smart working in quel periodo era diventato per molti un modo di svago durante le ore lavorative.

Ogni tanto accedevano poi i "grandi" che sbraitando davano i peggio soprannomi ai propri dipendenti per non aver ancora risolto il problema o colpe che non avevano ma era gustoso darle. E li poi partivano fior di sms sulle chat private con: "Ma questo che cazzo vole mo?" oppure "Ma questo una donna non cell'ha?", "Ve prego pagategli una mignotta così sta rilassato" o per chiuderla proprio nel tragico "Ma questo ancora respira?"... Specialmente in ambito informatico molte società sono state attaccate da hacker quindi, potete ben immaginare in ambito IT cosa possa essere successo. C'è stato il famoso attacco al portale della Regione Lazio che bloccò tutto il registro vaccinale e tutte le relative prenotazioni. Il panico!

Dalle altre società partivano giornalmente minuti di silenzio per i ragazzi dell'IT che gestivano quel portale. Ci sono voluti giorni e credo questo sia stato l'attacco più pesante che il nostro paese abbia subito negli ultimi due anni. Se volessi mettermi nei panni di quei ragazzi mi vedrei con i capelli totalmente bianchi e con boccette di xanax sulla scrivania. Per non parlare delle notti dove avrei bevuto litri e litri di caffè. Sono stata un pò drastica ma, per chi continua a dire che lo smart working permetta di lavorare comodamente da casa o che, la parte informatica di una società sia il posto dove si lavori di meno sbaglia di grosso. Voi non potete capire cosa voglia dire... Magari lo spiegherò più in la.

Con questo spero di avervi rubato un sorriso raccontandovi solamente una delle tante e piccole cose che per noi sono ora l'essenziale dei nostri giorni lavorativi.


Passo e chiudo.

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