Si Riparte

Roma, 22-03-2021

Siamo giunti al punto x; quel giorno o momento in cui tutto ricomincia o meglio, riparte.

E' un lunedì, un lunedì che pensavo fosse di zona rossa alias lock down e invece, nonostante le quasi chiusure totali in giro ci sono molte persone. Le scuole di ogni grado sono chiuse così come tutti i negozi non di prima necessità, palestre, cinema e teatri, bar e ristoranti. Insomma a marzo siamo ritornati più o meno come a marzo del 2020. Contagi molti, morti pure. Il virus c'è e gira più velocemente di prima.

Sono qui a raccontarvi oggi il mio rientro presso il cliente. Questo giorno prima o poi doveva arrivare; certo, sapevo più o meno su larga scala che anche il 2021 saremmo stati in smart working ed invece no! Si perché nonostante la zona rossa e, nonostante il fatto di incentivare ancora il lavoro agile io devo andare in sede per delle nuove attività.

Non che mi dispiaccia ma, avrei preferito stare a casa ancora un pochino di tempo visto i contagi e vista la situazione. Fatto sta che ho dovuto riprendere ed è stato un vero e proprio trauma. La prima cosa a cui ho pensato è stata come organizzarmi con mia figlia perché ovviamente essendo chiuse le scuole chi la tiene? Cosi ora sta dai miei, fuori comune e in dad. Successivamente il mio pensiero è stato: "Ed ora come faccio ad andare a correre?"; devo farlo prima di andare in ufficio o dopo le 18:00 quando stacco? Cavolo! Dunque, calcolando che andare a correre la mattina appena alzata è la cosa migliore per una questione di energia e di tempo libero. E' anche comodo andare a fine giornata ma noti una gran differenza per la stanchezza che ti porti dietro. In questi ultimi 5 mesi andavo a correre in pausa pranzo organizzando al meglio quei 60 minuti. Devo dire che il poter riuscire ad effettuare quel kilometraggio nel minor tempo possibile è stata una sfida contro me stessa. Il poter guadagnare ogni tot di giorni quei due minuti di tempo in più che, per molti di voi sono una stupidaggine ma posso assicurarvi che per una persona che corre e vuole correre come si deve sono un'enormità. Bisogna anche considerare però il fatto che appena torni devi farti la doccia, sistemarti e prepararti il pranzo perché durante la pausa non lo hai fatto. Stamane ho aperto gli occhi intorno alle cinque perché ieri sera sono andata a letto con la convinzione di correre prima di andare in ufficio... Appena ha suonato la sveglia, girandomi dall'altro lato ho continuato a dormire.

Insomma lo scorso giovedì mi hanno comunicato che da oggi sarei dovuta rientrare presso il cliente dal lunedì al venerdì fino a data da destinarsi. Così eccomi qui... 

Questa mattina sveglia alle sei come "una volta". Anche non avendo orari ben precisi preferisco svegliarmi prima per sistemare Gino, fare le cose con calma e, soprattutto fare i controlli consueti delle 7:30, 8:00 per poi partire e terminare le attività di ceck in sede. Stamane sono uscita di casa intorno le otto e, appena arrivata ho iniziato a seguire l'attività insieme al mio collega. L'ultima volta che sono entrata qui dentro è stato più di un anno fa e ritornare ora con questa pandemia è stata per me una cosa stranissima.

Vedere le stanze vuote, corridoi vuoti e sale break vuote mi ha fatto capire quanto il mondo del lavoro è cambiato. E, se lo è per noi che possiamo lavorare anche da casa immagino quanto possa essere dura per chi non può. Una delle cose che ho pensato subito come se le rivivessi è stata quella delle abitudini mattutine che avevo qui dentro con i miei colleghi. Si entra, ci si riunisce a subito si prende un bel caffè insieme. Se si poteva andavamo direttamente al bar di fronte per cominciare bene la giornata. Si parlava in ufficio, si scherzava e soprattutto, si poteva stringere la mano o darci una pacca sulle spalle per invitarci a prendere un caffè. Ora invece no; bisogna stare massimo in due in un'ufficio e con la mascherina ovviamente. Quando vai a prenderti un caffè nelle piccole sale break predisposte devi entrare uno alla volta. Una volta se eravamo in tre si entrava in tre se in cinque in cinque. Ora ci si accoda distanti e si aspetta il proprio turno. Lungo i corridoi sono posizionate frecce e simboli a terra che indicano i percorsi e le distanze da rispettare. Le entrate e le uscite sono state divise e, all'ingresso ci sono dei rilevatori elettronici di temperatura corporea. Ho letto anche che vengono effettuati dei tamponi; forse per chi ne fa richiesta o per i dipendenti non saprei. Su ogni porta, bagno o sala break vengono riportate il numero massimo di persone che possono accedere. 

C'è silenzio, silenzio ovunque. Ogni tanto vedi qualcuno lungo i corridoi che va a prendersi un caffè o semplicemente per sgranchirsi le gambe. Gli uffici sono tutti chiusi, un paio aperti e vengono popolati una o due volte alla settimana. Di fisso ci sono i presidi come ad esempio adesso io. Alcuni, sono impauriti altri, come se nulla fosse successo. Tutti siamo nascosti dalle mascherine e tutti, distanti gli uni dagli altri. Vedendo tutto fermo, tutto rimasto così sembrerà stupido dirlo ma davvero fa un effetto strano. Stamane ho voluto riprendere come i vecchi tempi un cappuccino e cornetto al bar solito; beh, come i vecchi tempi non proprio visto che, al momento si prende solo da asporto pertanto la consumazione te la fai dove vuoi purché non li davanti. Gli uffici vengono puliti in parte credo perché ad esempio in quello dove sono allocata ora regna polvere e sporco ovunque. Mi sono organizzata con degli stracci e dell'alcol per disinfettare almeno la scrivania. Il computer è il mio quindi vado serena ma dovrò portare degli swiffer per spolverare ed una paletta.

I parcheggi sono sempre disponibili adesso a differenza di due anni fa (tempo oltre al covid che sono stata allocata presso altri clienti), che eri costretta a fare almeno due giri di macchina per essere fortunata... se lo eri. Altrimenti dovevi allontanarti sempre di più e poi farti la salita a piedi con borsa porta pc sulle spalle, borsa personale e tacchi (quando li mettevi). 

Ad esempio, oggi non ho il pranzo e sarò costretta ad ordinarlo con qualche app oppure, uscire alla ricerca di ristoranti o bar che facciano oltre che servizio di asporto anche un pranzo che non sia panino. Alla fine, ho trovato un panino; domani cercherò di portarmi il pranzo. Dunque, questo quindi un breve riassunto della mia prima giornata lavorativa presso il mio cliente preferito, ricominciata così all'improvviso e senza nemmeno il tempo di metabolizzarla. Sembrava chissà che invece alla fine si gestisce tutto compreso il "sopravvivere" in questo periodo con regole ben precise che prima, al di fuori di una semplice mascherina e il distanziamento sociale non adottavo perché sempre in casa. Si dai, posso dire di essere abbastanza contenta anche perché la solita monotonia del lavoro da casa è stata un pò spezzata.

Non ho ancora foto da mettere, vi lascio con la foto del mio pranzo odierno.



Passo e chiudo.


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