I consulenti




Vi è mai capitato di sentir parlare di consulenti?
A me si, la prima volta nel famoso giugno 2014 quando misi piede nel "castello" della mia vecchia azienda.
Mi sono trovata catapultata in un gruppo di persone non tutti appartenenti alla stessa società, o meglio, c'erano i dipendenti e i distaccatari come me ma, c'erano anche delle figure chiamate "consulenti".
Mi è stato spiegato che questi signori lavoravano in una azienda ma in realtà appartenevano o provenivano da un altra. Pertanto queste persone o chiamateli come meglio credete si trovavano a lavorare qui ed avevano determinati compiti (solitamente da quello che ho visto e che sto vedendo mansioni piuttosto importanti), interagivano con i dipendenti, con i gruppi e con i progetti ma pagati da tutt'altre società in base al livello o alle ore lavorate.
Alcuni sono anche a partita iva.
In pratica hanno degli appalti per uno o più anni presso una società e poi, al termine vengono spostati verso nuove sedi in base alle loro competenze.
Ora che, faccio parte di questo mondo anche io vi spiego meglio:
In poche parole, ho avuto un colloquio conoscitivo per un nuovo lavoro presso la società Rossi che, a sua volta si appoggia ad una più grande società chiamata Bianchi che a sua volta, manda in giro e presta a seguito di una assunzione i consulenti a varie società (chiamate da loro clienti) ancora più grandi e importanti che, a loro volta hanno in appalto (tramite gare) gestione di vari progetti presso grandissime società che possono essere statali meno.
Non so se sono stata chiara.
Per farla breve la persona che mi ha colloquiato non sa nemmeno quali mansioni devo svolgere presso il cliente.

Finalmente posso dire di fare il lavoro che mi piace, ovviamente con i suoi pro e i suoi contro perchè il cliente chiedeva delle competenze oltre che mansioni ed io non ne ho proprio così tante ma, soo stata fortunata per una piccolezza. Come si dice mi sono trovata "al posto giusto al momento giusto".
Così con molto molto molto impegno da parte mia mi ritrovo qui sopravvalutata ovviamente ma con tanta tanta voglia di crescere e di raggiungere gli obiettivi.
Il mio gruppo di ragazzi o team come lo chiamano loro (ovviamente ci sono pochissime donne in ambito informatico, ma per me non è una novità) è molto tranquillo.
Oddio, c'è sempre l'eccezion della regola ma devo dire che sono supportata oltre che sopportata abbastanza bene.
Ho legato quasi da subito e piano piano prendo sempre più confidenza con questo nuovo mondo.
Rimane sempre la nostalgia e la tristezza nonchè un pò di rabbia per aver chiuso drasticamente e in maniera molto veloce i contatti con i miei vecchi colleghi.
Ovviamente non è che evito a vederli o a sentirli ma è normale che mi mancano perchè vuoi o non vuoi con loro ci ho trascorso anni, feste, ricorrenze e ci siamo sempre aiutati oltre che voluto bene.
Con i collegi si instaura secondo me un rapporto quasi familiare perchè vuoi o non vuoi ci passi gran tempo delle ore giornaliere.
Certo, nel mio caso un pò meno perchè lavoravo di notte ultimamente e, facendone meno a settimana in quanto part time ruotavo con 11 persone e non le vedevo sempre tutte in una settimana. Ce ne sono alcune con cui ho legato di più, altre che ho odiato ma di cui poi mi sono ricreduta conoscendole, alcune a cui ho voluto bene, altre con cui mi sono divertita tanto.
Abbiamo condiviso molti momenti insieme.

Bhè ragazzi i ricordi sono tanti, le mangiate, le risate, i momenti tristi e di disagio quando sapevamo che si sarebbe andati in contro a periodi brutti. ma nonostante tutto il mio vecchio gruppo non ha mai mollato ansi, per quanto sono stata io pessimista quando li ho conosciuti mi hanno aiutato molto a non prendermela su tante delusioni avute.
Comunque con il loro permesso poi, farò un post dedicato.

Ritornando a noi ora da consulente so che non mi potrò mai affezionare ad un posto di lavoro ne tantomeno a chi ne fa parte. Questa cosa per me è nuova ma in così poco tempo mi ha catapultato in un mondo nuovo dove non si ha mai la certezza di nulla (e pensare che prima ero abituata allo stesso posto, stesse persone per anni).
Ora non più, dovrò essere piano piano consapevole che tutto può cambiare ma che sicuramente sarà un grosso trampolino ricco di esperienze per affrontare un mondo/giungla dove vige la regola del "se cerchi una mano la trovi in fondo al tuo braccio!".

Passo e chiudo

Commenti

Post popolari in questo blog

L’utilizzo dei dispositivi tecnologici nella corsa (a cura di Luca Parisi e Loredana Ricci)

Runner

La mia "6 Ore di Roma" e quella di Andrew