Il Traffico della mia città



Roma, 10/05/2022

Ciao Romani,

Oggi è una di quelle giornate super piovose; quelle in cui la protezione civile e tutti i telegiornali definiscono con stati di allerta. In questo caso il Lazio ha uno stato di colere giallo. Tutta Roma quindi, prende la macchina. Partiamo dal presupposto che in questi ultimi anni le previsioni meteo non è che siano proprio così affidabili. Nel senso che una volta ricordo se dicevano che il giorno successivo sarebbe stato piovoso o ventoso era quasi sempre vero. Ora, il clima è talmente cambiato e diventato imprevedibile che alle sette di mattina davanti alla tua colazione ascolti le previsioni che danno giornata di pieno sole, per poi uscire alle otto con diluvi universali. E' capitato di portare mia figlia a scuola con un tempo leggermente nuvoloso e, rientrare a casa zuppa! Ma questo post però non è dedicato alle previsioni metereologiche bensì al traffico che si crea quando piove a Roma.

Partiamo dal presupposto che a Roma c'è sempre traffico. Praticamente a qualunque ora in giro c'è qualcuno, e quel qualcuno deve raggiungere un posto pensando totalmente ad altro. Si perché durante questi anni di ore ed ore passate in macchina sono arrivata alla conclusione che, in molti (forse la stragrande maggioranza) quando guidano pensano a tutto tranne che a guidare. C'è chi pensa alla spesa, chi a come vestirsi il giorno dopo, chi a cosa fare durante le otto ore gornaliere e, chi a come è andato di corpo prima di uscire. C'è chi pensa alla serata trascorsa con l'amante o parla già al telefono in qualche call mattutina. Insomma il traffico di Roma è bello perché vario. Esco per raggiungere l'ufficio alle otto la mattina; cioè, prima con mia figlia vado a prendere la macchina in garage poi l'accompagno a scuola e dopo, corro a lavoro appena suonata la campanella. Il suono della campana potrei paragonarlo ad uno sparo della maratona in quanto faccio salire Alessia un minuto prima sulle scale dell'entrata poi, allo start scappo correndo nel vero senso della parola verso la macchina. La cosa bella è quando indosso i tacchi... Questa prassi, ormai divenuta una routine va avanti da dieci anni. Già in quel tragitto breve se ne vedono svariate; ad esempio al parcheggio fuori scuola troviamo decine di auto che si incastrano per parcheggiare. Trovi quella al posto per gli invalidi che guardandoti afferma didover sostare solo i minuti necessari al lancio del figlio. Ovviamente non rispondi (o meglio vorresti ma non lo fai perché sono le otto e perché ancora devi metabolizzare la giornata lavorativa che ti aspetta) quindi, fissandola annuisci pensando che tu sei una cretina visto che hai parcheggiato correttamente 200 metri più in la. Trovi chi si mette in doppia fila e chi invece sceglie di intralciare l'unica via di uscita del parcheggio con la scusa che sono le 08:18 e la campanella sta per suonare. Quindi anche in questo caso rimani in silenzio magari accendendo la radio o guardando il cielo sereno. Quando i ragazzi entrano in classe parte il via verso il posto di lavoro e non solo per me bensì per tutti i romani. Dopo schivi vari una volta in macchina mi dirigo verso il Raccordo che, a quell'ora è un incognita; in pratica sai quando lo prendi ma non sai quando ne esci.

Nel traffico dell'anello di Roma trovi di tutto: donne che si truccano davanti lo specchietto retrovisore che, si muovono solo quando hanno finito di passare il mascara o togliere gli ultimi baffetti; Signori di ogni età che finiscono le pulizie nasali (che poi non ho mai capito dove vanno a finire specialmente in inverno che non vedi gettare "nulla" dai finestrini); oppure, chi chiacchiera al cellulare del più e del meno con il collega che vedrà dopo dieci minuti o con la moglie che ha salutato mezz'ora prima. Prendere e percorrere il GRA ha comunque il suo fascino. Il mistero di sapere cosa incontri, come sarà il tuo vicino o vicina di carreggiata ecc. Diciamo che la maggior parte delle volte è trafficato mentre le restanti, (giorno di Natale, giorno di Ferragosto o, agosto in generale) è libero. Libero a tal punto che puoi percorrerlo mettendo addirittura la quinta riscoprendo così la bellezza di guidare la tua macchina. Infatti il mese di agosto in molti (tipo me ad esempio) scelgono di starsene a Roma e di lavorare proprio per la gioia di raggiungere ogni parte della Capitale in pochissimo tempo; Non a caso quando mi vedono prima di una certa ora in ufficio rimangono sorpresi. Ad esempio per andare in ufficio ci metto almeno una ventina di minuti cosa che, a gennaio me ce ne vogliono minimo cinquanta. Che poi sarebbe anche piuttosto scorrevole a volte ed invece, si creano code inutili; ad esempio se fa due gocce d'acqua la gente inchioda e sottolineo inchioda. Non è che rallenta, si ferma proprio forse, per aspettare che smetta. Infatti quando piove bisogna affidarsi al fato perché probabilmente raggiungerai il posto di lavoro un paio di ore prima dell'orario di termine. Per non parlare poi quando trovi un piccolo incidente. Sono tutti curiosi quindi rallentano procedendo a passo d'uomo solo per guardare chi, cosa, come. Poi c'è quello che rallenta perché deve rispondere al telefono e, se sei fortunato ci vede bene perché se deve mettere pure gli occhiali sei rovinato; ebbene si, purtroppo c'è ancora chi fa un buon uso del cellulare alla guida. E non intendo solo chiamate; messaggi scritti o vocali oppure lunghe partite a giochetti oppure solamente che si leggono le ultime notizie. Li riconosci subito perché nonostante cerchino di fare i vaghi stanno perennemente con lo sguardo rivolto verso il basso leggermente spostato sulla destra. Ogni tanto lo alzano per controllare se la fila sta scodando oppure, se gli suonano. Il bello è che questi sono i peggiori perché guidano (scusate l'eleganza) praticamente da cani. Non usano frecce, cambiano direzione all'ultimo, ti tagliano la strada ed il bello è che ad un tuo cenno di ti rispondono: "Aoooo, ma che cazzo voi... non lo vedi che devo girà! Non sai guidare!".

Ecco, più o meno questa è la modalità di dialogo amichevole che c'è tra due persone al volante.... uomini... Le donne invece sono qualcosa di "fantastico"; non a caso il famoso detto: "Donne al volante, pericolo costante". Su questo, per il 95% dei casi sono d'accordissimo in quanto mi ritengo una di quel 5% donna che riesce a guidare;  forse perché ho imparato subito o forse perché ho imparato con il mio papà. Fatto sta che non mi trucco al volante, uso le frecce, non taglio strade e soprattutto supero sempre i limiti di velocità... nel senso che li rispetto ma non scendo sotto i 60 come spesso fanno le mie pari su strade tipo il raccordo. Non amo fermarmi inutilmente o, accodarmi alla fila quando si può tranquillamente passare dalla corsia di sinistra o "destra". Se mi suonano o mi danno dell'incapace rispondo "adeguamente" con un bel: "E' arrivato il pilota della situazione" e, se senza motivo mi si attacca praticamente dietro in quanto convinto che una donna non sappia guidare io rallento di proposito fino a che non lo vedo sudare mettendomi al centro della carreggiata (così almeno faccio l'incapace per bene). Sono belle anche le buche della Capitale; quelle enormi voragini che molto spesso finiscono sui giornali in cui in molti per evitarle si buttano a destra o a sinistra senza contare chi c'è o chi passa. Quindi tu che stai dietro ti ritrovi a dover virare o frenare subito perchè il conducente davanti ha captato una buca o ancor peggio un gatto!

Nell'ultimo anno il traffico della Capitale si è contraddistinto dalla presenza dei fantastici monopattini. In molti sotto pandemia con il bonus fornito si sono comprati il monopattino per la città. Li trovi praticamente dietro ogni curva che ti sbucano all'improvviso senza nessun accenno alla frenata oppure, li trovi sulla corsia che in maniera tranquilla se la passeggiano bloccando tutto il traffico. Già perché sul marciapiede per loro è scomodo passare... ma da quello che vedo anche sulla destra... Usano il monopattino per andare ovunque e se lo portano ovunque addirittura, non vi nego di averne visto uno in ufficio lungo il corridoio. Li vedi li sopra, belli e beati che ti sorpassano quando sei bloccato nel traffico guardandoti con estremo sollievo in quanto felici di avere quella marcia in più. Alcuni, purtroppo non rispettano nemmeno la segnaletica. Anche altrove si combatte con il traffico ma in maniera diversa da nord a sud perché a Milano ad esempio in fila trovi il manager che manda una mail direttamente dal pc e, se gli suoni tira giù il finestrino dicendoti: "Alooooora, ah ma sei tu? dai fermati un attimo come stai tutto bene?..." e lì giù a parlare o, addiritturà accostano entrambe in doppia fila per prendersi un caffè. A Napoli invece puoi trovare chi mentre guida vende la frutta o altro direttamente in carreggiata e, se gli suoni esordiscono: "Wuè wuaglio, calm co sto clacso che scenn e te faccio festa". D'altronde, paese che vai gente che trovi...

E tutto questo ancor più bello quando fuori fa 37 gradi e ti toglieresti anche la pelle ma stai li, in attesa, su una padella fumante chiamata asfalto con l'aria condizionata che non riesce nemmeno a rinfrescarti quel poco che ti permette di arrivare al lavoro in uno stato presentabile.

Quindi, si, insomma questo per raccontarvi un'altra delle mie giornate/mattinate tipo trascorse nella mia amata città che, nonostante tutto è unica anche nel traffico.



Passo e chiudo.

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